The Trip

An adventurous trip from London to Toronto through Europe, Middle East and Asia ...
Many places to visit ... many people to meet ... but one rule: Travel only over land and water; No Planes, No Flights.
I'll look for the hospitality of people who live in the places I'm going to visit ... no hostels is a wish...
am I gonna make it?

Wednesday 26 May 2010

Ani


Arrivo a Kars. O meglio, la stazione dei bus che sta' a qualche chilometro da Kars. Causa esigenze fisiologiche, appena sceso dal pullman, mi fiondo dentro la “stazione” che piu' che a una stazione assomiglia ad un vecchio mercato abbandonato. Uscendo fuori vengo subito circondato da taxisti che si offrono di portarmi nel centro citta' a cifre spropositate. Fiutando l'imbroglio, rifiuto e cerco di capire se ci sia, come dovrebbe, un servizio di minibus gratuito. Tutti i tassisti mi dicono che non ce n'e'. Chiedo all'ora a un giovane ragazzo barbuto che passa di li, che molto gentilmente mi informa sui servizi bus gratuiti e sui domush (minibus diffusi in tutta la turchia come servizio pubblico) che per poche lire mi porterebbero al centro.
Dopo un bel po' di tempo che aspetto che qualcosa avvenga, finalmente salgo su un bus gratuito che mi porta a destinazione. Dopo aver perso un altro po' di tempo cercando di parlare in inglese al telefono con una ragazza che non parla inglese che mi e' stata passata da un passante che avevo fermato, che parlava meno inglse di lei, riesco ad incontrare il ragazzo che mi dara' ospitalita'.
E' il responsabile/coordinatore di un progetto per lo studio e la salvaguardia della fauna locale e nella casa, rinominata simpaticamente “The Midnight Express Hostel” per prendere in giro il famoso Film, ospita oltre che ai ricercatori volontari del progetto stesso, anche vari viaggiatori vari ed eventuali.
Ambiente molto amichevole e “easy” come piace a me. Mi informa che oltre a me, sta' ospitando un altro CSer, una ragazza cinese che di li a poco fara' ritorno a casa. Con lei, un ragazzo americano volontario. Entrambi molto simpatici e lei mi dice che l'indomani vuole visitare Ani. Perfetto.

Il giorno dopo ci alziamo con non troppa fretta, intenzionati a raggiungere l'antica cittadella medioevale armena. Dista qualcosa tipo 40 km e non ci sono mezzi che portano li.
Lei e' arrivata dalla cina in autostop e mi coinvolge in questo innovativo (per me) ed economico metodo di spostarsi.

La strada che porta alla cittadella “sperduta” e' semi deserta, passa solamente attraverso campi coltivati e i pochi centri abitati che vediamo sono composti da non piu' di 10 abitazioni.







Dopo aver cambiato 5 mezzi (tra cui 3 trattori) e 2 ore e mezza di percorrenza ci si spalanca di fronte agli occhi l'entrata di Ani.
Incominciamo a girare per le rovine leggendo cartelli esplicativi qua e la. La maggior parte degli edifici ancora in piedi sono I luoghi di culto. Spingendoci lontano arriviamo a un dislivello dopo il quale in lontananza si intravvede una chiesetta costruita sopra un rilievo che cade a piombo su un fiume. Ipotizzando che ci voglia piu' o meno 1 ora per raggiungerla e tornare, decidiamo di non andarci, per paura di non trovare passaggio per il ritorno.

Continuando il tour, con il sole piu' basso e poche persone , possiamo ammirare a pieno la maestosita' di questo luogo ancestrale e fantastichiamo sul come dovesse essere vivere in quei tempi.







Per il ritorno troviamo passaggio con quattro insegnati trasferisti, anche loro visitatori ad Ani.

La sera cuciniamo una specie di pasta con con ingredienti random e chiacchieriamo tutti allegramente con gli altri abitanti della casa.

Nonostante abbia visto poco Kars, sono rimasto soddisfatto della bellissima visita ad Ani. Non ci poteva essere modo migliore per salutare la Turkia.

Ma ora e' arrivato il momento di visitare un altro bellissimo paese: l' Iran.

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