The Trip

An adventurous trip from London to Toronto through Europe, Middle East and Asia ...
Many places to visit ... many people to meet ... but one rule: Travel only over land and water; No Planes, No Flights.
I'll look for the hospitality of people who live in the places I'm going to visit ... no hostels is a wish...
am I gonna make it?

Thursday 25 March 2010

Wistfully Sofia

Salito sul treno notturno per Sofia (sedili normali, decido di non prendere la cuccetta per evitare il sovraprezzo) mi viene subito in mente che mi sono dimenticato di comprare dell'acqua. La mia preoccupazione e' che sono rimasto senza Dinari e neanche Euro.La mia unica speranza e' di riuscire a barattare i 3 KM che mi sono rimasti per una misera bottiglietta d'acqua da 0.5 lt. Niente da fare, dopo qualche ora e dopo qualche tentativo di richiesta ai controllori, mi rendo conto che non c'e' il vagone ristorante e tantomento una persona che passa per i vagoni a vendere vivande.
Tengo duro per tutto il viaggio, durante il quale cerco di dormire il piu' che posso; cosa alquanto difficile con il riscaldamento al massimo che mi secca ancora di piu' le fauci (la manopola per regolarlo e' rotta)  e i soliti controllori e poliziotti di frontiera (stavolta fanno anche i controlli antidroga) che mi svegliano continuamente. Senza contare che a un certo punto, in una stazione non ben definita, il treno cambia direzione facendomi tornare in mente l'incubo di Monaco... Cerco quindi di chiedere se sto' andando nella direzione giusta ma l'inglese delle persone a cui chiedo gli permette solo di dire "Passport" o "Ticket"...


Per fortuna alle 6.30 del mattino, mentre sono mezzo assopito, treno fermo, passa un addetto di stazione che mi dice "Sofia". Mentre mi chiedo come mai, inverosimilmente, il treno sia arrivato con 1 ora di anticipo mi viene in mente che il fuso orario potrebbe essere cambiato. Infatti.

In stazione cerco di chiedere informazioni per trovare un internet cafe' e controllare come raggiungere la casa della ragazza che mi ha risposto positivamente alla richiesta di CS. Mi dirigo quindi verso il centro. Chiedendo di tanto in tanto informazioni, vengo sbattuto da una parte all'altra senza risultati positivi per qualcosa del tipo 1 ora. Impossibile trovare internet cafe' a Sofia. Ne trovo uno per caso in una stradina secondaria... non so neanche io come ...

Contattata la ragazza, cerco di raggiugerla il piu' presto possibile visto che mi avvisa che deve andare a lavoro.
Arrivo in ritardo. Nel senso che lei sarebbe gia' dovuta uscire di casa per andare a lavoro. Ma per aspettarmi ha avvisato che sarebbe arrivata in ritardo... Ovviamente mi sentivo in colpa e le avevo detto che non doveva... ma nonostante cio' molto tranquillamente mi ha detto che non c'erano problemi e al mio arrivo mi accoglie sorridente. Saliamo nel suo appartamento ... molto velocemente mi fa vedere tutto, mi dice di fare come a casa mia e che mi ha preparato questo:


:.)
Oddio ... mi viene quasi da piangere ...
Lei e' Bulgara ... lontane origini Portoghesi... e' molto carina... e evidentemente gentile e premurosa... parla tra l'altro un ottimo Inglese.
Frettolosamente mi saluta avviandosi verso il lavoro e mi da appuntamento alla sera dopo che avra' finito la lezione di flamenco.


Nuovamente da solo mi rendo presentabile ed esco a fare un giro per la citta' senza nessuna cartina.

Giro qua e la cercando di tenermi vicino al centro. Non c'e' niente che mi attira paticolarmente, ma il mercato mi incuriosisce.
La valuta sono le Leva e i prezzi comparati alla zona euro e non solo sono veramente bassi. 


Dopo un po' di girovagare sento la stanchezza assalirmi e torno a casa un po' prima del previsto per rilassarmi un attimo in attesa del ritorno della mia nuova ospite.
Nonostante sia stanca dalla lunga giornata mi porta a fare un giro dei principali luoghi di interesse vicino al centro (quasi tutti li avevo gia' visti nel mio girovagare) prima di andare in un locale molto carino e molto spartano dove incontriamo un suo amico americano.
Non troppo tardi decidiamo di tornare a casa e riposare in attesa del nuovo giorno.










Mi sveglio praticamente alla sua stessa ora... presto quindi... mentre lei si prepara per andare a lavoro. Io devo partire quel giorno stesso anche se lei mi dice che posso stare un altra notte se voglio.
In effetti potrei, perche' il biglietto interrail non lo posso piu' utilizzare perche' essendo valido solo sino alla mezzanotte il viaggio con l'unico treno notturno che mi porterebbe a Istanbul non e' coperto.... ma ho gia' confermato il mio arrivo a Istanbul alla persona che mi deve orpitare e non mi va di ritrattare...non sarebbe cortese.
Sotto consiglio della mia ospite e dell'amico americano vado a informarmi in stazione riguardo alle varie possibilita' di viaggio: Treno e Bus.
Essendo il treno ridicolamente molto piu' caro e piu' lento del bus opto per il secondo che partendo alle 23.00 mi dara' il tempo di passare tutta la giornata a Sofia.
Riprendo quindi il mio girovagare durante il quale ripasso in qualche posto visto il giorno prima durante il tour con la mia ospite, come per esempio le fontane di acqua calda (dove tanti vanno a fare scorta dell'acqua che si dice essere benefica) e le terme adiacenti.




La sera, la mia ospite torna presto e come gia' avevamo deciso il giorno prima, andiamo a mangiare fuori. Porto lo zaino a presso pronto a partire e passo le ultime ore a Sofia in un ristorante molto carino, mangiando qualche piatto tipico e parlando con lei ...e' di ottima compagnia ... mi fa stare bene e sento che vorrei conoscerla meglio, rivederla... ma piu' ci penso e piu' mi sembra una cosa difficile... 
Piove e mi accompagna a prendere il taxi.
Mi dispiace di dovermene andare cosi' di fretta...ma questo e' il bello e il brutto del mio viaggio ...del CSing ... alle volte bisogna ingoiare il rospo e guardare avanti, alla prossima tappa... Istanbul

Wednesday 24 March 2010

Weird Beograd

Passata la mia paranoia da fotografo e scesa la polizia dal treno, la cabina incomincia a popolarsi di altri viaggiatori. Ovviamente nessuno parla inglese... almeno credo...
Arriviamo a belgrado, contatto subito il ragazzo che mi ha offerto ospitalita' e mi faccio dare indicazioni su come raggiungerlo.
E' di fretta perche' deve andare a lavoro. Appena lo raggiungo mi accompagna a casa e dopo qualche minuto deve uscire per andare a lavoro. E' tardi , sono le 9 di sera, ma mi dice che ha due lavori diversi e tornera' alle 4 del mattino per doversi rialzare alle 9 per riandare a lavoro. Solo qualche ora di sonno. Mi lascia con il suo coinquilino che parla inglese poco o nulla che gentilmente mi chiede cosa mi serve e mi offre una birra.
Decido di non uscire quella sera... in ogni caso sono un po' lontano dal centro e non saprei cosa fare da solo in questa citta' di cui non so proprio niente... non avrei neppure modo di tornare a casa visto che sono senza chiavi.

Dormo.
Mattina dopo mi sveglio con il mio ospite che tempo qualche minuto si prepara e riesce di casa. Lo saluto dicendogli che devo partire la sera stessa e probabilmente non ci saremo rivisti.

Preparo lo zaino e mi dirigo a esplorare la citta', prima che arrivi l'ora di prendere il treno notturno per Sofia.

Prima impatto assolutamente negativo. Molto traffico, smog, caos, sporca, niente di interessante da vedere, cara e invasa da brand e multinazionali occidentali (a Sarajevo non c'e' manco il McDonalds).





Perdo un po' di tempo a girovagare prima di finire finalmente in un posto carino e interessante. Si tratta di un castello che dall'alto di una collina domina la citta' e si affaccia sul punto di congiunzione tra il Danubio e il Sava… assolutamente una posizione strategica e panoramica.





















E' abbastanza grande e soffermandomi all'interno di tanto intanto per ammirare il paesaggio e riposare le spalle appesantite dallo zaino, mi capita di ascoltare le spiegazioni di alcune guide turistiche, con il gruppo di ascoltatori paganti a seguire, che spiegano brevente la storia del castello.


Prima di riprendere il cammino mi metto in contatto con un CSer con cui mi ero scambiato qualche e-mail decidendo di incontrarci.

Mi avvio verso il centro ripercorrendo la via piu' turistica e commerciale che gia' avevo preso per arrivare al castello. Finisco quindi in una zona centrale nella chiesa piu' importante della citta'.

Si fa ora di vedere il CSer che arriva da un paese vicino (in autostop).
Un pazzo. Per chi mi puo' capire, pazzo nel senso buono del termine. Un viaggiatore, completamente spartano, che vive la vita al massimo …
Incominciamo subito a parlare del viaggio che voglio fare, mi da qualche consiglio riguardo a Pakistan, India e Nepal visto che ci e' gia' stato l'anno scorso durante un viaggio nel quale ha girato anche per il Kazachistan la Siria e non ricordo quale altro paese mediorientale …
Viaggiava in budget come mi prometto di fare io, consumando e spendendo solo l'essenziale. Mi dice che la borsa e' troppo pesante …. <Non saperei cosa togliere> rispondo. mi sembra tutto essenziale... <L'unica cosa di essenziale e' quello che indossi ora...> mi risponde <...e la fotocamera se proprio non ne puoi fare a meno> … <per I vestiti ti conviene ricomprarli ogni volta che si sporcano, paghi 1 euro un paio di pantaloni le magliette etc... quando si sporcano o li butti o li regali o se proprio vuoi li spedisci a casa insieme a qualche ricordo> … io <e il sacco a pelo?> lui <non ne hai bisogno, dormi sempre in qualche casa e ti danno delle coperte>.
Continuiamo a parlare per un po' delle sue esperienze e delle mie intenzioni mentre camminiamo per le vie della citta' che mi dice essere le piu' interessanti secondo lui. Mi fa provare anche il tipico panino da fast food Serbo e la birra locale.
Mi accompagna quindi a prendere il treno delle 21.20 e mi saluta augurandomi buona fortuna. Lui e il castello sono le uniche due cose positive che mi porto via da questa citta'.
Vediamo cosa mi riserva Sofia.

Tuesday 23 March 2010

Paranoid Photographer


Questa foto rappresenta piu' o meno la situazione in cui mi sono trovato durante gli ultimi viaggi in treno nell'europa dell'est...

ma nella fattispecie si tratta del treno Sarajevo – Belgrado … momentaneamente da solo … la cabina tutta per me … tardo pomeriggio con il sole che tramonta …

Finito di scrivere l'articolo su Sarajevo, ritiro la roba, mangio qualche Bureg (per la precisione, sono fatti come il bureg ma hanno altri nomi, e invece di essere ripieni di carne hanno invece spinaci e patata), mi metto comodo, tolgo le scarpe e rimango mezzo assopito con i piedi sopra il sedile davanti a me…
Ecco che arriva la solita polizia di frontiera per il controllo passaporti … prima per l'uscita dalla Bosnia e poi per l'entrata in Serbia... con la differenza che stranamente stavolta rimangono sul treno, a fare non so che, anche dopo che ripartiamo dalla la prima piccola stazione dopo il confine ….

Sbrigate le formalita' con il passaporto, ritorno alla mia comoda posizione e guardando fuori dal finestrino vedo il cielo con dei colori assolutamente spettacolari... e' solo l'inizio di un tramonto che durera' un bel po' e dove vedro' il sole svanire dietro il cielo … Il color pesca tenue sfumato interrotto da delle nuvole dopo le quali incomincia un celeste candido … semplicemente stupendo.

La prima cosa che penso e' di prendere la fotocamera e scattare un po' di foto di quel tramondo di rara bellezza che sto' ammirando … apro il finestrino e incomincio a scattare, giocando con i settaggi per cercare di ottenere l'effetto che desidero...

Il tempo di qualche scatto e sento bussare alla porta della cabina … e' il poliziotto che poco fa mi aveva controllato il passaporto; mi avvicino, apre la porta e mi dice una cosa in una lingua a me completamente sconosciuta ma che purtroppo in questo caso capisco benissimo: <Durante il controllo nessuna fotografia>.

Intimidito dall'autorita' del mio interlocutore metto via la fotocamera e rimango in silenzio a soffrire ammirando quel tramondo che minuto dopo minuto diventava sempre piu' bello …


Questa foto non rende assolutamente giustizia. Prima di tutto perche' e' una delle prime scattate in una zona con parecchie barriere alla visuale …. poi perche' e' solamente all'inizio e la luce e' ancora troppo forte... e come se non bastasse, quando arrivero' a Belgrado mi accorgero' che il bilanciamento del bianco era settato su “Ombra” sfalsando completamente la “temperatura” dei colori...

Sunday 21 March 2010

Loving Sarajevo

Dopo un altro controllo passaporto e uno del biglietto in una non so dove stazione il controllore mi dice <Bus Sarajevo>.
Salgo sul bus usato come servizio sostitutivo del treno totalmente all'oscuro di dove mi trovo e quanto ci mettero' ancora a raggiungere Sarajevo.
Durante il tragitto sento parlare in Inglese un ragazzo giovane e un signore di una certa' eta' che avevo intravisto in treno; barba bianca lunga, aria da bonaccione e vaga somiglianza a Tiziano Terzani. Mi avvicino per chiedere qualche informazione riguardo le tempistiche. Scopro che il signore e' inglese di una citta' dal nome improbabile a dure ore di treno a nord di Londra, mentre il ragazzo e' Bosniaco e mi informa che ci metteremo almeno 2 ore e mezza per arrivare a destinazione. Il signore, con un inglese per me quasi incomprensibile, incomincia a parlarci un po' dei suoi viaggi, quasi sempre in treno e della storia delle ferrovie e dei locomotori...

Scrivo alla ragazza che deve ospitarmi, informandola del ritardo. A dire il vero non so niente di questa ragazza. Mi ha risposto all'annuncio sul gruppo su CS dove chiedevo aiuto per le emergenze. Il suo profilo e' completamente vuoto, nessuna foto, nessuna informazione riguardo al couch e tantomento ai suoi gusti o preferenze e solo una refenza di un CSer Bosniaco. L'unica informazione che leggo e' la provenienza: Francia. Sono un po' preoccupato di arrivare a Sarajevo e trovarmi a che fare con chissa' quale persona malintenzionata...

Dopo 12 ore di treno/bus e 14 ore totali di viaggio, arriviamo finalmente nella capitale. Preoccupato di essere in ritardo e per non far aspettare la mia ospite, condivido un taxi con il signore inglese diretto anche lui nella mia stezza zona. Si offre gentilmente di coprire anche la mia parte del costo visto che io sono senza soldi; ma lui scende prima di me, paga e quando scendo io, il maledetto autista mi dice che devo pagare anche io, 8 kaem (4 euro) moltissimo considerati i prezzi del paese e i soli 5 minuti di tragitto che abbiamo speso dalla stazione. Cerco di protestare dicendo che non era nei patti e comunque e' un prezzo esagerato, ma dopo un po' di battibecco vado a ritirare i soldi e pago.

Aspetto qualche minuto all'indirizzo della presunta ragazza che mi deve ospitare per la notte.
Arriva un taxi. Scende una ragazza, molto carina, occhi azzurri, presumibilmente piu' giovane di me di qualche anno, mi sorride mi saluta e mi invita subito ad entrare e poggiare i bagagli. E' veramente Francese ma parliamo ovviamente in inglese ma dopo un po' mi dice che ha vissuto in francia con un ragazzo sardo e mi chiede di parlare un po' di italiano. Lei non lo parla benissimo, ma abbastanza da capirmi anche se parlo velocemente e rispondere mantenendo una conversazione. Ha un forte accento francese, molto simpatico.
Mi chiede se son stanco, ma stranamente nonostante il lungo viaggio sono abbastanza riposato e mi inviata a raggiungere dei suoi amici che stanno suonando la chitarra a casa loro. Mentre andiamo passiamo per le vie del centro mentre lei mi da qualche informazione sulla citta'. I suoi amici sono quasi tutti francesi, a parte un ragazzo tedesco, e dopo un po' che stiamo a casa andiamo in un locale/discoteca giusto per 2 drinks (provo il liquore tipico, la Rakia).

Tornaimo a casa e parlando un po' con la mia ospite capisco subito che e' una ragazza molto intelligente, sempre allegra, a cui piace viaggiare e imparare le lingue. Mi dice che sta' fancedo una intern ship da qualche mese per un istituto culturale Europeo a Sarajevo dopo essersi laureata in Scienze Politiche e aver vissuto in qualche altra nazione. Insomma, una ragazza di cui potrei innamorarmi facilmente ...

L'indomani mattina deve andare a lavorare, quindi mi alzo presto con lei e mentre andiamo verso il centro mi da qualche consiglio sui posti da visitare e ci diamo appuntamento per l'ora di pranzo.

E' giunta l'ora di esplorare la citta' e fare qualche foto. Incomincio da un rapido giro nel centro storico intorno alla cattedrale.

Mi piace da subito. La mescolanza di culture e religioni si percepisce e si vede per le strade. Sento finalmente che mi sto' allontanando dai posti fortemente occidentalizzati che hanno poco di diverso da quello a cui sono normalmente abituato.





I segni del conflitto serbo/bosniaco si vedono ancora dai buchi sugli edifici in tutta la citta' e dai monumenti alla memoria. Tra l'altro e' una citta' molto piu' pulita e moderna di quanto mi aspettassi.

Il borgo antico pur essendo molto turistico e' popolato anche e soprattutto dagli abitanti e negozi e bar sono tutti pieni grazie anche alla bellissima giornata di sole.
Mi avventuro per stradine e vicoletti dando retta solo al mio istinto. Salgo in una collina con sopra un terrapieno che offre la visuale completa della citta'. Mentre salgo passo a fianco a dei classici cimiteri mussulmani e la voce delle preghiere proveniente dai megafoni sui minareti rimbomba tra le vecchie casette facendomi sentire non so perche' in un'era antica in non so qualche paese del medio oriente.

Il panorama e' lo stesso molto bello. E si vede chiaramente il netto confine delle abitazioni della citta' vecchia sulla pendenza della collina senza alcun tipo di periferia.

Ora di prenzo mi rivedo con la mia ospite. Andiamo a mangiare un tipico Cevapi (ovviamente non e' scritto cosi'), buono.
Come gia' mi aveva accennato, mi dice che la sera devono andare in una montagna a 1 ora di cammino con gli amici francesi per passare la notte li tra chitarre e qualche drink. Sono fortemente indeciso in quanto un'altra ragazza mi ha offerto ospitalita' per la notte e mi ha invitato pure lei a unirmi per qualche drink con un'amica e la mattina dopo andare a fare “climbing” (arrampicata) con un altra sua amica. Ipoteticamente il giorno dopo dovrei partire e controllando sul sito vedo che il treno e' alle 6.55 del mattino. Ovviamente escludo da subito l'idea di partire senza aver transcorso un'altra giornata in questo bellissimo posto. Penso di prendere il treno il giorno successivo. Togliero' una giornata a Sofia o Belgrado.

Mi prendo la sera per decidere sul da farsi, durante la quale giro per la citta' fermendomi di tanto in tanto in un internet cafe' per controllare le e-mail e cercare di organizzarmi.








Qaundo la mia ospite francese smonta dal lavoro decido a malincuore di non andare con lei per non essere scortese l'altra ragazza che mi aspetta. La saluto in tutta fretta e raggiungo la mia nuova ospite. Scopro che e' Turka (anche se lei non si considera tale perche' viene dall'Ossezia) e parla un inglese impeccabile e facilemnte comprensibile. Considera l'inglese la sua prima lingua che mi dice studiare e imparare da quando aveva 9 anni e che ora utilizza per svolgere il suo lavoro di insegnante (di inglese appunto). Parla tanto, ma e' simpatica e molto attiva nel CSing.
Non c'e' il tempo neanche di portare il mio bagaglio a casa perche' dobbiamo raggiungere la sua amica. Anche lei e' insegnante di inglese ma e' Bosniaca. Mentre beviamo drink a base di vodka mi stupisco del fatto che capisco perfettamente i loro discorsi! :D Dopo qualche bicchiere di troppo incominciamo comunque a non capire piu' un cazzo e' torniamo a casa.

Mattina dopo presumibilmente dobbiamo andre a scalare montagne. La mia ospite pero' non sembra tanto intenzionata e mi dice che era solo un idea e se vogliamo possiamo andare a raggiungere l'amica durante la mattinata che si sta' allenando per dei campionati di “speed climbing”. Ma i ritmi troppo rilassati, la colazione al bar e una sosta alla stazione dei treni (dove mi informano che l'unico treno per Belgrado parte ogni giorno alle 11.35) ci fanno proseguire in un altra direzione. Incomincio a pentismi di non essere andato la sera prima in montagna con i francesi...


Chiama un altra amica, Croata, studentessa di architettura, che si unira' a noi poco dopo e con cui andremo a fare un giro per il borgo storico ripercorrendo piu' o meno i siti che avevo visitato il giorno prima, con la differenza che ora ho due guide che
mi danno qualche informazione.




 
 
Visitiamo anche qualche zona in cui non ero stato e mangiamo il Bureg (altro tipico piatto).








Salutiamo la ragazza Croata dandole appuntamento per cena, quando ci raggiungera' col fratello.
Aprofittando delle ultime ore di sole che anche oggi splende e si fa sentire, camminiamo lungo il fiume in una zona chiusa al traffico nella via verso casa.
Dopo cena non vuole uscire nessuno e ne aprofitto per andare a salutare la ragazza francese sorseggiando un drink in un bar panoramico su un Hotel al centro.
Torno a casa presto e spese alcune ore al pc vado a letto.

Oggi mi son svegliato con calma... non tante ore di sonno... sono sul treno verso Belgrado che non so neanche quanto ci mettera' ad arrivare . Scrutando di tanto in tanto il paesaggio dal finestrino lascio malinconicamente Sarajevo che, senza nulla togliere alle altre (Leiden in primis), sino ad ora CREDO essere la citta' piu' interessante che ho visitato... ma sta' andando tutto molto veloce. Dopo 19 giorni di viaggio e 9 citta' visitate in fretta e furia e' presto e difficile tirare le somme. Entro il 24 devo arrivare in Turkia perche' scade il biglietto Interrail. Ad Istanbul spero finalmente di rilassarmi un attimo.
Ma per ora sono atteso in quel di Belgrado ...